Il biglietto da visita è un elemento fondamentale per presentare se stessi ed il proprio business nel miglior modo possibile.
Lo scopo di un biglietto da visita è ovviamente quello di lasciare i propri recapiti alla parte ricevente, ma lo scopo realmente importante è quello di farsi ricordare in un attimo, e con il nostro nome anche la nostra attività.
Un biglietto da visita conta tanto quanto le prime impressioni, sì diciamo tutti che sono spesso ingannevoli, ma l’importante è che rimangano… che è poi anche il principio generale della pubblicità.
Creare un biglietto da visita che non passi inosservato non è certo cosa da tutti, ci vogliono creatività, bravura, coraggio e “un’esperienza visiva” molto vasta.
In questo post voglio mostrarvi come un biglietto da visita possa esprimere forte personalità e suscitare curiosità, richiamare in un’istante l’attività di chi la presenta e racchiudere concetti molto chiari.
Non potrei iniziare senza mostrarvi una piccola chicca: i biglietti da visita di Shambix :)
In plastica rigida (come una carta di credito), con sfondo nero satinato, testo e logo lucidi dal colore vivo e vibrante.
In Italia pochissimi sono attrezzati per stampare su questo materiale, sempre ammesso che lo abbiano a disposizione, per questo ci avvaliamo di fornitori esteri fidati che ci garantiscono qualità e professionalità ad un prezzo competitivo.
Sperando che i nostri biglietti da visita vi piacciano, possiamo passare subito allo showcase di alcuni dei biglietti da visita che ci hanno colpiti per la loro originalità, forme e materiali. Sicuramente inusuali, sicuramente interessanti.
Un “biglietto” da visita di un’impresa di materie prime di legno e carbone. Basta un’occhiata per ricordare il materiale, il colore e la semplicità di un mestiere senza tempo, proprio come il gioco del domino.
Poche parole, solo fatti. La scelta del materiale è azzeccatissima, così come il simbolo che esprime il concetto fondamentale che identifica il business, poche righe essenziali e il gioco è fatto.
Per questo designer sloveno, una molletta per i panni è sicuramente un modo divertente e originale per esprimere la sua creatività. Unico difetto: a meno che non si abbia una bacheca o un supporto dove appenderla e lasciarla in vista, finirà in un cassetto.
Nonostante non si riesca a capire l’occupazione del portatore, una volta costruita la macchinina e presumibilmente lasciata in vista su di una scrivania o scaffale, rimarrà un ricordo piacevole per noi e per tutti quelli che la vedranno. La portabilità del biglietto è importante ma è sempre da valutare cosa conti di più, se un’impressione duratura ad effetto, oppure l’importanza di dati essenziali alla mano per il ricevente ed i suoi conoscenti.
Sfugge completamente uno degli scopi principali di un biglietto da visita che è quello di comunicare il tipo di business, ma questo è un oggetto che potrebbe finire su di una scrivania e perciò in vista, quindi questo designer è interessato principalmente a creare stupore e curiosità ma senza curarsi di rendere perfettamente leggibili i suoi dati (scritti a mano) e nonostante l’idea possa essere applicabile efficacemente in altri ambiti, in questo caso troviamo la mossa anche se originale, piuttosto azzardata.
Questo ingegnere meccanico, o meglio il designer che gli ha creato questa piccola opera d’arte, ha centrato in pieno gli scopi di una business card. Impressione long lasting se non fosse che, essendo di carta, a forza di giocarci potrebbe diventare inutilizzabile, ma a quel punto avrebbe già ampiamente servito il suo scopo.
Il business è abbastanza chiaro, anche se in un primo momento potrebbe esserci una leggera confusione che poteva essere evitata: cura per le mani o pittore? Peccato per la poca portabilità ma se piazzata su un tavolino o su un ripiano è sicuramente un modo interessante per attirare l’attenzione.
Scelta azzardata ma assolutamente interessante. Questo designer, “dottore” di branding suscita un certo stupore ogni volta che per presentarsi vi allunga una scatole di medicine (speriamo siano pillole di zucchero?!), ma il packaging così come il bugiardino abilmente compilate con informazioni pertinenti, sembrano un ottimo rimedio per un caso di idendità aziendale malata.
In realtà l’unica cosa che troviamo carina è la bustina. L’etichetta non riporta informazioni sufficienti per suggerire la professione del portatore, e non si capisce l’utilità di un badge con un logo piuttosto ordinario. Se fosse stato dato un tocco più personale, senza badge ma ad esempio con un semplice pezzetto di pellicola in negativo stampato, avrebbe raggiunto lo scopo.<
Assolutamente geniale, questo architetto di paesaggi centra l’obiettivo in pieno e crea una piccola opera d’arte da tenere in bella vista.
Un’idea molto azzeccata per questo regista a fotografo. Lo stile retrò di quello che è un biglietto del cinema vecchio stile in piena regola è una simpatica idea che racchiude in sé il concetto e l’informazione di cui il ricevente ha bisogno.
Si chiude qui questa prima carrellata di creatività ;)