ADSL lenta? Recesso senza costi di disdetta e inadempienza dell’operatore

Prima o poi succede a molti, se non tutti: cambiare operatore telefonico/ADSL può rivelarsi un susseguirsi di problemi.
Quello che però non si sa o non si dice abbastanza, è che il consumatore ha dei diritti, tutelati dalla legge, ai quali gli operatori non possono opporsi.
Si legge ovunque, in rete e non, di casi in cui la linea telefonica o Internet, siano stati staccati o bloccati dall’operatore di turno, oppure che siano stati addebbitati costi “ingiusti”, in seguito a recesso.
Purtroppo, se la lettera raccomandata non è scritta in modo adeguato, il rischio che si corre è quello di essere obbligati a pagare ciò che in realtà non è dovuto.

Il caso più ovvio nel quale il consumatore deve non solo recedere, ma anche opporsi all’addebito di “costi di disattivazione o rientro” (le penali esistono ancora, hanno solo cambiato nome), è quello in cui l’operatore viene meno ai suoi obblighi contrattuali, fornendo un servizio ADSL che non corrisponde al minimo garantito per legge.

Ogni operatore ha l’obbligo di mettere a disposizione di tutti la sua offerta nel dettaglio, inclusi i minimi garantiti ai quali deve attenersi…. che non sono sempre presenti nel contratto che andiamo a firmare (anzi, di solito nemmeno lo vediamo il contratto, visto che ormai i contratti si fanno per telefono).
Per la lista completa di operatori sul territorio nazionale, ed i loro obblighi contrattuali per ogni singola offerta, è possibile consultare la lista (colonna “Confronto”) sul sito MisuraInternet, istituito dall’AGCOM (Autorià per le Garanzie nelle Telecomunicazioni).
Per comodità, se vi interessano i termini contrattuali di Infostrada, potete consultare direttamente questa lista e selezionare il piano che avete sottoscritto, scaricate lo zip e controllate i PDF dentro.

Inoltre sono disponibili interessanti statistiche sugli operatori italiani, inclusi gli operatori che hanno più problemi a garantire il minimo contrattuale (i dati derivano dall’utilizzo del sito Misurainternet e relative misurazioni).

agcom

Un esempio concreto: Infostrada, Absolute ADSL (7 Mega)
Minimo garantito 2,1 Mbit/s (se su rete/centrale Telecom), 3,7 Mbit/s (se su rete/centrale Infostrada).
Ho verificato in più di un’occasione che la connessione, nelle ore serali (19-23) era costantemente a 0,2 Mbit/s
Gli strumenti di verifica sono stati, in successione: SpeedTest.net (che tra l’altro vi fa usare anche Infostrada stessa per eventuali test), MisuraInternet SpeedTest (scaricabile previa registrazione gratuita la quale vi sarà utile anche successivvamente) ed infine l’unico strumento che a fine verifica ci permette di scaricare un certificato automaticamente compilato, che ha valore legale contro gli operatori, Ne. Me. Sys (sempre dal sito MisuraInternet, con la stessa registrazione).

Il risultato, in tutti e tre i test, eseguiti a distanza di giorni e settimane, è sempre risultato lo stesso: Infostrada non riusciva a garantire il minimo per legge, venendo quindi meno ai suoi obblighi e dando a me il diritto di recedere per sua inadempienza.

E’ sempre preferibile, dopo aver eseguito questi test, contattare l’operatore e quindi il suo reparto tecnico informandolo del problema riscontrato, per verificare insieme eventuali problemi sulla linea e/o trovare soluzioni alternative, prima di procedere alla disdetta.

Il trucco però è che, se l’operatore può effettuare la disdetta in tempi più o meno brevi (solitamente entro e non oltre i 30 gg), chiederà comunque i costi di disdetta, come se avessimo scelto di cambiare operatore o di recedere per semplice preferenza personale.
Anche se fosse 1€, quel costo il consumatore, in questo caso non deve assolutamente pagarlo.
Non vi aspettavate mica che mettessero sul modello di disdetta una casella con scritto “Se abbiamo sbagliato noi, ci scusi e non deve pagare nessun costo, anzi siamo così dispiaciuti che le scontiamo l’ultima bolletta”……
Purtroppo però, senza una comunicazione ufficiale scritta nei termini adatti, l’operatore addebiterà comunque costi aggiuntivi, rispetto a quelli comunque dovuti fino al momento della cessazione del contratto…. a meno che il disservizio causato abbia provocato tali danni, ovviamente comprovabili, per cui sarebbe possibile anche non pagare l’abbonamento in sé e/o chiedere i danni (in quel caso, affidatevi ad un avvocato di fiducia).

[alert type=”warning”]AGGIORNAMENTO!
Benché non sia scritto da nessuna parte, Infostrada (o il vostro attuale operatore) potrebbe chiamarvi per chiedervi di fare un’altra misurazione con Ne.Me.Sys (quello che rilascia poi la certificazione), a distanza di 45gg dalla prima misura. Se anche la seconda misura dovesse andare male, allora potrete procedere alla disdetta senza costi.
Personalmente, tuttavia, nonostante mi abbiano chiamato per chiedermi di fare anche la seconda misura, pochi giorno dopo la telefonata mi è arrivata una mail di Infostrada che diceva che la prima misura era stata ricevuta e che stavano facendo i test necessari per verificare.
Circa due settimane dopo, mi hanno nuovamente chiamata per dirmi che effettivamente avevo ragione, che nessun importo di disdetta mi sarebbe stato addebitato e che la linea voce e ADSL sarebbero state liberate come avevo chiesto, per permettermi il rientro (che comunque devono fare loro).
Non ho quindi avuto bisogno di fare anche la seconda misurazione.
Il giorno dopo, la linea ADSL mi è stata staccata da Infostrada (molto tempestivi direi… anche troppo…) .
Ho quindi chiamato subito Telecom per “avvertirli” della cosa, la quale mi comunica che a livello tecnico sono stata staccata sì da Infostrada, ma non a livello commerciale (quindi ancora non potevo realmente passare a Telecom), lasciandomi poi 10gg senza internet, poiché per legge (dell’Antitrust, dice Telecom) il rientro non può essere fatto.
Sottoscrivo comunque (per telefono) subito una nuova offerta con loro, in modo che appena la linea fosse stata libera anche commercialmente, sarebbe stato subito effettuato il passaggio effettivo senza che dovessero ricontattarmi loro, perdendo altro tempo.
10 giorni dopo l’ADSL si riattiva (vedo il segnale della portante sul router), evviva!
La nuova ADSL con Telecom è quindi ufficialmente in lavorazione e dovrebbe essere attiva a giorni! :)
Per riassumere, se l’operatore vi chiama e chiede una seconda misura, non è detto che dobbiate per forza farla, aspettate 1 settimana / 10 giorni e semmai richiamateli se non vi arriva la mail che dice che la prima misura è in fase di verifica da parte loro.
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In fondo a questo post è possibile scaricare un modello di disdetta un po’ più completo di quelli che si trovano in rete (comunque corretti, ma non sempre adeguatamente dettagliati), con il quale potete richiedere oltre che il recesso anche che non vi vengano addebitati altri costi.
Come nota a parte, nel caso di rientro in Telecom o altri operatori, è sempre preferibile, in questo caso, fare la procedura di rientro personalmente (basta contattare l’operatore desiderato), invece che farla fare all’operatore che stiamo lasciando (nel modello infatti è così), perché se non viene fatto autonomamente, il vecchio operatore sì libererà la linea e vi passerà al nuovo, ma poi dovrete comunque prendervi la briga di sottoscrivere un nuovo piano voce/ADSL e questo causerà disservizi nel frattempo… invece facendolo contestualmente all’invio della raccomandata A/R, con questo modello, non dovreste subire nessun disservizio perché le due procedure andranno di pari passo.

Infine, per evitare “problemi” è consigliabile chiedere il codice migrazione (da comunicare al nuovo operatore per permettere la procedura del passaggio/rientro), PRIMA di inviare la raccomandata (vi lascio immaginare il perché).

Per riassumere la procedura quindi:

  • fate il test Ne.Me.Sys e a fine procedura (se “positivo”) scaricate il certificato dal sito, allegandolo alla raccomandata (se “negativo” e quindi il minimo viene garantito, purtroppo questa procedura non vi servirà, aspettate e rifatelo, oppure procedete con disdetta normale, pagando i costi)
  • chiedete all’attuale operatore il vostro codice migrazione
  • scaricate il modello e sostituite tutti i dati in rosso con i vostri, allegate quindi alla raccomandata (per l’indirizzo dell’operatore consultate la lista, terza colonna)
  • fate fotocopia fronte/retro carta d’identità o patente o passaporto e allegate anche questa
  • inviate il tutto allo stesso indirizzo al quale avete intestato il modello, tramite raccomandata A/R
  • chiamate il nuovo operatore desiderato ed avviate con loro la procedura di passaggio/rientro

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Questo post non rappresenta un consulto legale ufficiale, né una crociata contro gli operatori telefonici e tantomeno Infostrada, con la quale tra l’altro non ho mai avuto problemi in almeno 10 anni di contratti e ADSL sottoscritti, è semplicemente per aiutare chi si trova in difficoltà e vuole esercitare un suo legittimo diritto ma non sa come fare.

In bocca al lupo!